Il Cammino del Santo Graal come modello di turismo rigenerativo

Il Cammino del Santo Graal si consolida come modello di turismo rigenerativo alla conferenza Innotransfer sull’innovazione turistica

Il pellegrinaggio consapevole si posiziona come strumento per la trasformazione sociale, ambientale ed economica nelle destinazioni colpite dal cambiamento climatico

Valencia, giovedì 22 maggio 2025. – Il turismo intelligente e trasformativo è stato l’asse centrale della conferenza tenutasi oggi presso il Parco Scientifico dell’Università di Valencia nell’ambito del programma Innotransfer, che ha riunito ricercatori, aziende, amministrazioni ed enti sociali per esplorare le chiavi della rigenerazione delle destinazioni turistiche attraverso l‘open innovation con un obiettivo comune: promuovere un modello di turismo più sostenibile, solidale e adattivo.

In questo contesto, Il Cammino del Santo Graal è stato evidenziato come esempio paradigmatico di itinerario culturale capace di integrare sostenibilità, memoria storica, partecipazione dei cittadini ed economia sociale. Il suo percorso, che parte da Napoli e culmina nella Cattedrale di Valencia, permette di articolare progetti di impatto positivo su più livelli: dal recupero del patrimonio all’attivazione di volontari solidali.

La dottoressa Ana Mafé García, presidente de Il Cammino del Santo Graal, ha sottolineato che il turismo di pellegrinaggio contemporaneo non è più concepito come un atto individuale, ma come un ‘azione consapevole e rigenerativa che permette ai viaggiatori di connettersi con l’ambiente, con le comunità locali e con le cause solidali. Nelle parole di Mafé:

“Il pellegrino del XXI secolo cerca di lasciare un segno positivo ovunque vada. Il Cammino del Santo Graal ci permette di trasformare quella volontà in veri e propri progetti che rigenerano gli spazi naturali, rivitalizzano i comuni a rischio spopolamento e rafforzano il tessuto sociale”.

La conferenza fa parte del programma di open Innovation promosso dai cinque parchi scientifici della Comunità Valenciana (rePCV), con il supporto del Ministero dell’Innovazione, dell’Industria, del Commercio e del Turismo della Generalitat Valenciana, e sono state discusse soluzioni per un turismo più sostenibile, resiliente e adattato alle nuove sfide climatiche e sociali.

Intelligenza turistica e solidarietà rigenerativa

Una delle linee più importanti è stata l’intervento di Inteligencia Turística (IT), una società di consulenza specializzata in soluzioni basate su dati e intelligenza artificiale, che ha presentato strumenti come Smart Data Cube, Ciclops DTI e l’osservatorio RESITUR, focalizzato sulla visualizzazione e la gestione in tempo reale dell’impatto del turismo a livello economico, sociale e ambientale.

L’amministratore delegato dell’IT, Celia Romero, ha difeso un approccio di gestione proattivo basato sul valore predittivo dei dati per evitare la saturazione delle destinazioni e ridistribuire i flussi turistici in modo equilibrato. In questo senso, ha sottolineato che gli itinerari culturali come Il Cammino del Santo Graal sono strumenti chiave per incanalare i turisti verso destinazioni emergenti, fornendo benefici reali sia ai visitatori che all’ambiente.

La conferenza ha anche evidenziato le sinergie internazionali, come il modello di turismo solidale   sviluppato in Colombia, che ora sta cercando di essere implementato nella Comunità Valenciana. Secondo Natalia Castro, coordinatrice del programma Solidarity Travelers Platform, questo modello integra i turisti nelle iniziative agricole, ambientali e di rigenerazione delle comunità locali, e trova un quadro ideale su percorsi come il Cammino del Santo Graal, soprattutto nelle aree colpite da fenomeni come il DANA.

Ecosistema del turismo intelligente valenciano

L’evento ha riunito una rappresentanza di spicco dell’ecosistema dell’innovazione turistica presso il Parco Scientifico dell’Universitat de València, tra cui entità accademiche come l’Universitat de València, l’Universitat Politècnica de València e l’Universitat Jaume I, insieme a istituzioni come Invattur, ADESTIC e aziende tecnologiche leader come DeepSense o IOTSENS.

La giornata è iniziata alle 10:00 con un caffè di benvenuto che ha favorito il primo incontro informale tra i diversi agenti dell’ecosistema turistico valenciano. Alle 10:30 si è svolta l’apertura istituzionale, da parte di Pedro Carrasco, direttore del Parco Scientifico dell’Università di Valencia, e Francisco Javier Sogorb, vicedirettore generale dell’Avanzamento della Società Digitale e delle Tecnologie Abilitanti Digitali della Generalitat Valenciana, che hanno sottolineato il ruolo strategico dell’innovazione nella ripresa economica e nella transizione ecologica del settore turistico.

La prima tavola rotonda, svoltasi tra le 10:45 e le 11:30, ha affrontato il tema “Turismo con uno scopo: cultura, impatto e solidarietà”. Marisa Vázquez de Ágredos, rappresentante dell’Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa delle Farmacie Storiche e dei Giardini Medicinali; Rosa Mª Rodríguez Artola, direttrice dell’Istituto di Turismo dell’Universitat Jaume I; Natalia Castro, coordinatrice del programma Solidarity Travelers Platform dalla Colombia; ed Esther Welters, CEO della società Kalmas. Tutti concordano sul fatto che il turismo del futuro deve promuovere un impatto positivo sui territori, oltre a valori di cooperazione e giustizia sociale.

Alle ore 11:30 è iniziata la seconda tavola rotonda, dal titolo “Soluzioni tecnologiche e dati al servizio del turismo rigenerativo”, a cui hanno partecipato esperti di tourism intelligence e big data. Tra questi, Olivia Estrella, direttrice dell’Istituto Valenciano di Tecnologie del Turismo (Invattur); Fran Vaquer, dell’azienda DeepSense; Celia Romero, CEO di Tourism Intelligence; Gersón Beltrán, dell’associazione ADIDAS; e Miguel Ángel Catalán, direttore dello Smart Office del Comune di Finestrat. I relatori hanno discusso su come utilizzare l’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati per gestire i flussi turistici e minimizzarne l’impatto ambientale.

La chiusura del programma è arrivata dalla mano del blocco denominato “Open look: connettere i settori per il turismo del futuro”, tenutosi tra le 12:15 e le 13:00. Ha riunito ricercatori di diversi ambiti accademici, come María José Viñals, professoressa presso l’Universitat Politècnica de València; Walesska Schlesinger, docente senior presso l’Università di Valencia; e Adrián Ferrandis, direttore del gruppo LOCSUS e ricercatore del progetto europeo ECOSN2K. Insieme a loro sono intervenuti Ana Mafé García, , presidente de Il Cammino del Santo Graal, e Ignacio Llopis, direttore dell’azienda tecnologica IOTSENS. Questo spazio si è distinto per la presentazione di esperienze collaborative concrete che integrano turismo, tecnologia, cultura e sostenibilità.

La chiusura della conferenza è stata affidata alla Sig.ra Rosa Mª Donat, Prorettrice per il Trasferimento e l’Innovazione dell’Università di Valencia, che ha sottolineato il ruolo fondamentale dell’università come centro nevralgico per la produzione di eccellenza e conoscenza al servizio della società. Nel suo intervento ha sottolineato la necessità di “mettere l’anima nei progetti scientifici” affinché le soluzioni tecnologiche abbiano un impatto realmente trasformativo sul territorio e sulle persone.

Questa diversità di agenti dimostra che il futuro del turismo non può essere dissociato dalla cooperazione intersettoriale, dalla digitalizzazione e da una visione territoriale inclusiva. In questo quadro, Il Cammino del Santo Graal emerge come leva naturale di coesione culturale, innovazione etica e rigenerazione dell’anima dei territori.

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